INTERVENTI VARI

archiviuzzolo

                                                                                aiuto! sta arrivando il Preeeeeee...

only per luiLe 10 regole per il cuccaggio autunno /inverno

autunno 2000A voi...la due giorni giovani!

spassosissimissimoSenza titolo

Ezelina docetDov'è la morale?

Di Marco Ferrando per il n°10 del novembre 2001L'Euro

di StefaniaCapodanno dalla A alla Z

di GabrieleIl Testone

di MaurizioneUna musica può fare...

di AlessiaRitiro Quaresima Giovanissimi 2002

di GabrieleIl Testone 2

di MatteoGita di oratorio 2002

Alessia e MartaPreparativi Pinocchio

DiegoL'isola di Nede

EmilioGita del Doposcuola 2002

 

N°2 ottobre 2000

Le 10 REGOLE FONDAMENTALI per il CUCCAGGIO AUTUNNO-INVERNO (di Roberto Lagatta) per l’uomo.                         verso le stelle

 

1.     Vestiti:da fighetti, pesanti, maglioni aderenti che risaltino i muscoli, dolcevita scura, occhiali da sole anche di sera.

2.     Barba: pizzetto ben curato, corto.

3.     Luogo: prima volta birreria scabercia, caffetteria o caffetteria chic.

4.     La macchina: M5 BMW integrale con tendine parasole; per chi è senza soldi: UNO TURBO tamarra con musica tunz.

5.     Su chi puntare: su quelle che hanno la coscia lunga.

6.     Da fare: parlare del suo fisico, mostrare i muscoli, farle i complimenti; offrire da bere (possibilmente alcolico).

7.     Da non fare: dire quante ragazze hai avuto; ruttare, emettere strani gas; dire che sei vergine o che ti sei f…o tantissime.

8.     Acconciatura: capelli corti, ma gellati oppure medio-lunghi, ma curati.

9.     Espressione: sguardo dolce, ma penetrante.

10. Personalità: essere come Roberto Lagatta.

 

N°3 novembre 2000

A VOI…LA DUE GIORNI GIOVANI!verso le stelle

 

Artigliosi amici dell’Artiglio eccovi il puntuale resoconto di due giorni bellissimi ( ahivoi che non siete venuti!!) passati in quel di Pianezza, e più precisamente a Villa Lascaris.

Prima di passare alle cose tecniche due parole sul posto: immaginate una splendida villa di qualche secolo fa ben restaurata e trasformata in un simil-albergo, con un parco pieno di alberi secolari ed un immenso prato con erba all’inglese. Aggiungete quattro panchine per farne due porte, un pallone ed una massa di giovinastri che hanno una gran voglia di fare un partitone….ed il gioco è fatto!! Scherzi a parte, posto splendido.

E veniamo alle cose più serie; premetto che il mio resoconto riguarda i giovani che non sono proprio adulti, ma non più micro…insomma, i giovani di mezza età. Be’, cosa si doveva decidere? Ma, naturalmente, cosa fare di bello in quest’anno di gruppo.

Prima osservazione: ma i giovani di mezzo si sentono ancora un gruppo? A quanto pare no, l’identità del gruppo pare essersi ormai smarrita da  qualche tempo, anche se di fatto ancora si è cercato di organizzare le cose come se si trattasse di un cammino di gruppo, con tanto di ritiri … di Carnevale, e di ben 6, dico sei, riunioni di gruppo (non sarà troppo impegnativo?!)

Dopo un paio di dibattute assemblee in cui tutti hanno detto la loro e (quasi) tutti sono stati ascoltati ed esauditi nelle loro richieste….. be’ dico quasi tutti perché i dissidenti, dopo essere stati ascoltati, sono stati tutto sommato ignorati (e va be’, ma cosa volete, the show must go on…).

Dove eravamo rimasti? Ah, sì manca un po’ di gossip:

-         storie nate alla due giorni : 0 (?)

-         storie morte alla due giorni: 0 (?)

-         storie continuate normalmente dopo la due giorni:        ?

Sta di fatto che la due giorni è stata fatta anche quest’anno, come di rito, che i giovani “adulti veri” proseguono il loro cammino di “non gruppo” e quindi non hanno nemmeno bisogno della due giorni, che i giovani “più giovani” in poche mezz’ore di programmazione si sono cavati il dente per tutto l’anno, che invece i giovani “di mezzo” dopo ore di intense discussioni devono ancora trovare chi programma la prima riunione!                                                                                     Emanuele Rossi

 

SENZA TITOLOverso le stelle

 

Premessa:questa che vi raccontero’non e’ una storia,ma e’ una breve cronaca di cio’ che sarebbe dovuto essere,ma non e’ stato, e che si svolge in una realta’ che sarebbe dovuta accadere, ma non e’ accaduta…..che trova la sua unica certezza nei suoi protagonisti principali:Sganga,Stefano&Diego,rispettivamente in ordine decrescente di figosita’(perche’ Sganga e’ “il figo del gruppo”, Stefano c’ha la ragazza e Diego e’ una simpatica canaglietta.

 

……..Avremmo potuto fare a meno di fare un sacco di cose nella vita;avremmo forse potuto fare a meno,quel giorno,di andare in macchina con Mazza….avremmo evitato di passare tutto il viaggio a pregare che non accadesse quel che poi non e’ stato,o avremmo almeno potuto aumentare le nostre possibilita’ di sopravvivenza.Saremmo potuti arrivare a villa Lascaris, e’ vero, rimpinzarci come fogne mangiando torte ipercaloriche e fare una partitina a calcio al freddo e al gelo,avvolti dalle tenebre che non permettevano di distinguere Isabella da Maurizio (o era Diego?).Forse non era il caso di fare il gioco canoro,sicuramente NON SI DOVEVA cantare Guccini,per non escludere due dei simpatici amici….Avremmo dovuto non radunare il consiglio Jedi(con O.D.G.:1.”Il difficile rapporto di coppia”2.Trovare la ragazza a Sganga)ma soprattutto,avremmo sicuramente potuto evitare di stare fino all’una di notte raccontandoci le barzellette sporche,o di sapere cosa esclama Heidi quando vede il nonno uscire dalla doccia….

E poi….Maurizio si sarebbe benissimo potuto ricordare la differenza tra Superman e Lady Diana,o almeno non avrebbe dovuto chiederci con spocchiosita’ se la sapevamo,e poi non ricordarsela(tranquillo Mauri, prenditi pure tutto il tempo che vuoi)….E ancora Maurizio avrebbe forse potuto,il mattino dopo,evitare di venire a svegliarci dolcemente, sfondando la porta della nostra cameretta.Dopo la Messa e la programmazione del gruppo avremmo potuto,memori del giorno prima,fare a meno di giocare una seconda volta a calcio,o quantomeno Marco Cavallero non avrebbe dovuto buttare nella melma praticamente tutta la squadra avversaria e a lui avversa.E probabilmente addirittura Elena Pusceddu avrebbe potuto smetterla di prendere in giro(solo perche’ e’ grande,e quindi “se lo puo’ permettere”)l’ex gruppo “sfigato” di Diego,ma forse neanche i tre ragazzotti non dovevano trattarla cosi’male….Eppoi…..forse Sganga non avrebbe dovuto dire ad Isabella che il dazio da pagare per essere accompagnata in camera era……vabbe’,non lo avrebbe dovuto fare e basta!!Infine,come ultima cosa, i tre amiconi non sarebbero dovuti tornare in macchina con Don Paolo,non fosse per altro che erano arrivati con Mazza,e questo significava sfidare troppo la sorte!!! Insomma:questi due giorni non ci sarebbero dovuti essere,ma se cosi’ fosse stato,non avremmo potuto raccontarvi le cose che non sarebbero dovute accadere.                                                                                                                                                         Uno dei tre(chiunque fosse stato,non lo avrebbe dovuto fare…………………………………….)    

                                                              Anonimo

 

N°5 gennaio 2001

DOV’E’ LA MORALE?verso le stelle

 

Cari.ragazzi,
quando ho scoperto l'esistenza di questa nuova rivista della Parrocchia sono restata entusiasta. Era proprio necessario uno strumento che riuscisse a guidare voi giovani su di una condotta di vita costumata, decorosa, retta, e "L'Artiglio" potrebbe risultare un mezzo discretamente efficace per fare di voi delle vere Persone, degli individui per bene, che si discostano da quella massa di lascivi scostumati che é diventata la gioventù italiana negli ultimi vent'anni! Non si contano più ormai quei
giovinetti sbarbati che, già in tenera età, si vedono vagabondare per le belle e nobili strade del centro cittadino con quei turpi capelli lunghi o colorati che altro non possono fare se non rendere abbietto l'animo-umano.

Senza contare quanto poi sia spregevole, quanto sia vituperabile l'abbigliamento - se così si può chiamare- di questi piccoli Satana: li
vedi esclusivamente bighellonare senza meta con addosso quegli aberranti jeans, quelle magliette larghe, fuori luogo anche in estate, e con ai piedi quelle scarpacce di plastica colorata, manco fossero tutti dei giocatori di quello sport rozzo e volgare tanto in voga in questa epoca priva di sensibilità e di educazione: il calcio.

Dove sono andati a finire quei bei vestiti che mettevano i giovinetti dei miei bei tempi, che sì riuscivano ad attrarre le attenzioni di noi fanciulle ben educate? A proposito, é meglio non parlare dell'evoluzione che hanno compiuto le giovini donne per arrivare in questo licenzioso terzo millennio! La vera figura femminile al giorno d'oggi la possiamo trovare solo nelle vecchie cartoline d'epoca o nei film in bianco e nero (quello sì che era cinema). Oggi scorgo ovunque fanciulle emancipate e disinibite, che passeggiano in gruppi misti, schiamazzando e ridendo in maniera scomposta, con al fianco più e più ragazzi (o meglio, ragazzacci); per non parlare delle loro acconciature, che umilierebbero anche il più volgare pagliaccio del circo.

Ma ciò che senza dubbio ha maggiormente fatto scemare la femminilità delle nostre ragazze é il fatto che in giro non si noti più una bella gonna, elegante ed armoniosa, ma si vedano solo dei maschiacci, delle donnine con indosso jeans o peggio pantaloni con cui mostrano addirittura le caviglie! Per una persona sensibile ed abituata alla rettitudine, all'inequivocità, osservare come sia cambiata la gioventù e come si sia malridotta, non può far altro che rattristare, che far piangere il cuore, e purtroppo sono convinta che niente potrà tornare come prima e che il mondo continuerà ad essere depravato, corrotto e deviato come agli albori di questo sfrenato, sibaritico terzo millennio.

Rispettosi.ossequi
Ezzelina  

verso le stelle

L’EURO ( I puntata)

 

verso le stelle

In una cittadina olandese, verso la fine di settembre, un tale entra in un negozio di animali. Chiede una confezione di mangime per il suo pesce rosso. La titolare lo serve, batte lo scontrino fiscale e gli chiede un importo pari a 3 mila lire. Il tale paga con una banconota da cinque euro; la negoziante è stupita ma, eccitata per la novità, accetta la banconota e allunga il resto in fiorini.

L’episodio piuttosto buffo ha messo seriamente in difficoltà la autorità olandesi, coinvolte in una gara di efficienza con gli altri Governi di Eurolandia che in questa fine d’anno si stanno facendo in quattro per organizzare il grande evento nel migliore dei modi. Ma al di là della bagarre politica (si scoprirà che la banconota proveniva da un portavalori svaligiato qualche giorno prima nella vicina Germania), l’illustre possessore di pesce rosso passerà alla storia come il primo cittadino in carne ed ossa ad aver estratto un pezzo di carta contrassegnata in euro ed aver provveduto a saldare il suo piccolo debito in questo modo.

Come nascondere la gelosia per tanta fortuna? Poter dire a figli, nipoti e pronipoti di essere stata la prima persona nella storia dell’umanità ad aver usato una banconota in euro. Ancora un mese e poco più e anche noi poveri comuni mortali potremo giocare ala vita di tutti i giorni con l’euro in tasca. Per la lira è quasi ora di ammainare bandiera e di questi tempi conviene a tutti dare un’occhiatina dentro il materasso, per controllare se un avo mai abbastanza ringraziato non ci abbia lasciato un ricordino di sé.

Scherzi a parte, siamo attesi da una rivoluzione. Uno sconquasso a tutti gli effetti. Dietro l’angolo ci aspetta una valanga di foglietti e pezzettini di metallo destinata a cambiarci la vita. E noi, siamo pronti?

L’Osservatorio di Pienza –dati alla mano- dice di no, nel modo più assoluto. Gli studiosi toscani ritengono che l’anno nuovo porterà con sé conseguenze catastrofiche: i due mesi previsti per la doppia valuta (a gennaio e a febbraio lira e euro circoleranno a braccetto) non basteranno affatto per abituarsi al nuovo venuto e soprattutto a dimenticare la cara, vecchia e sfigatissima lira. Le lire sopravvissute al 1° marzo potranno essere cambiate in banca ancora per mesi, ma il ciclone è destinato ad abbattersi sulle teste degli europei prima ancora che sulle tasche.

…Bambini, giovani, adulti e anziani attualmente viaggiano per il mondo con il cervello – giustamente – pieno di riferimenti valutari. Pierino fa la quinta elementare e sa che per un gelato ci vogliono 2.500 lire: il cono fior di panna e fragola è accompagnato dall’immagine di due signore Montessori con un dischetto bicolore che le tiene ferme.  Il papà di Pierino sa benissimo che l’auto dei sogni (che potrà guardare con realismo solo dopo la liquidazione) vale così tanto che non ha senso fare il conto in foglietti colorati, neanche se sono rigetti e illustrano le fattezze del Caravaggio. E così via, all’infinito.

Dal primo gennaio questo  mondo immaginario governato da regole proprie è destinato a morire nel nulla. Ogni cosa varrà di meno, ci vorranno quasi due mila mesi per arrivare ad uno stipendio pari a quello di oggi, i conti in banca subiranno una cura dimagrante spaventosa. Poco da dire, ci vuole esercizio. E non veniteci a dire che basta un “euroconvertitore” in saccoccia (ma che cos’è?) oppure vedere una volta ogni tanto un Pippo Baudo che svolazza sul teleschermo, per poter arrivare gagliardi e preparati all’ora X. Noi si passeggia allegri per il bosco, e –anche se le favole ce lo dicono da una vita- non abbiamo ancora imparato che il lupo è lì dietro all’albero in agguato.

Per la festa dei 18 anni del President si raccoglierà una quota libera: Scagno allungherà cinque euro, Sara dieci e la Torreri venti. A Messa il servizio dei cestini sarà curato da energumeni maggiorenni perché quasi tutti (è probabile, anche se siamo alla Crocetta) faranno i bravi cristiani in modo metallico e non più cartaceo. Il mondo dei pantaloni vedrà di nuovo, miracolosamente, valorizzata quella micro tasca sulla coscia destra che da sempre è destinata alle monetine. E un campo giovanissimi costerà 80 euro (euro più, euro meno), per una pizzata ce la caveremo con cinque euro, mentre per leggere il giornale – che stress – saremo obbligati a racimolare la stramba cifra di 77 centesimi.

Felici per la novità, malinconici per un tempo che è stato e non sarà più, con i portamonete sformati o con le taschine finalmente sfruttate, euroconvertiti della prim’ora o nostalgici della lira, auguri a tutti. Felice 2002.

 

 

Una precisazione è dovuta. Al sottoscritto era stato richiesto un articolo su di sé. Sì, proprio su di sé e sul modo in cui passa le sue giornate. L’ispirazione è mancata e lui ha preferito applicare una delle prime cose che ha imparato: bisogna saper parlare anche (e soprattutto) di ciò che non si conosce. Gli facciamo però una domanda: perché gioca a fare il giornalista? Risposta: “perché è il tipico mestiere che consente di lavorare poco, guadagnare un sacco e viaggiare sempre”. Per ora lui si fa un mazzo così, guadagna piuttosto poco e non si schioda mai da Torino. Ma questa è tutta un’altra storia.

Marco Ferrando

verso le stelle



Capodanno dalla A alla Z verso le stelle    

 (STEFANIA LOCA-TELLI)

 

A come “Auguri a tutti quanti!” E dunque…

B come ”Buon Natale e Buon Anno Nuovo-Buon Natale e Buon Anno Nuovo”: a tutta la stazione di Cuneo, al simpatico capotreno che ci avrebbe quasi lasciato la guida, al valletto della sfida a Twister tra gli scompartimenti e…proprio perché a Natale siamo stati tutti più buoni (?), anche al bigliettaio nevrotico… Ma voi lo sapete che se  foste un non fumatore adesso non potreste più entrare  in nessuna toelette perché c’è la cenere nel lavandino? E pure fuori dal finestrino… Ma vi rendete conto? E non si può stare un po’tranquilli, qui???

C come “Confidenze, confidenze!!!”: potevano forse mancare? C’è chi tace e si fa reggere il gioco dalla sorella consenziente (vero Gebe?), chi apre il libro senza quasi essere interpellato (qui non si fanno nomi, perché l’autore è una tomba…), ma il tormentone non concede scampo: chi mai volesse partire con noi si prepari!

D come don Claudio: il nostro padre…poco spirituale, ma sicuramente… “illuminante”. Ringraziamo per la catechesi Giampy e Gabo, che in nome della sequela salesiana hanno sacrificato sonno e voce per illustrarci ogni precetto e ogni… piccolo peccato

E come EURO: non hanno partecipato ai nostri festeggiamenti, ma meritano di essere almeno nominati

F come Foto: la new entry Chiara ha immortalato di tutto, dalle fette di salame al lungomare avvolto nel buio, ma c’è chi ha fatto di meglio… Modelli sensuali sulla spiaggia attendono davvero i lettori dell’Artiglio? Anche noi donne avremo finalmente di che lustrarci gli occhi sulle pareti delle nostre camerette? Si vedrà…

G come Gas: abbiamo rischiato la vita per un piatto di pasta, per di più immangiabile. Ma in fondo la puzza copriva quella di piedi, quella del bagno, quella di chiuso e tutto il resto. E poi avevamo già sostituito il forno con i termosifoni e scaldato la pasta al forno a bagnomaria: dare fuoco al tavolo della cucina per far bollire l’acqua ci sembrava eccessivo… però, a pensarci bene…

H come Hotel: non ha nulla a che fare col nostro Capodanno, ma…vada per l’improvvisato “Hotel Condominio gli Aironi”: spaziose stanze per qualsiasi numero di persone, bagno in camera e balcone panoramico con dondoli per tutti. Attenzione, se superate gli 1.70, perché l’ingresso e i lampadari sono ad altezza-puffo, in sintonia con tutti i sottopassaggi di Bordighera!

I come Impresa di pulizie: ripulire una cucina traboccante di schifezze, rendere avvicinabile un bagno che ha subito le incursioni di 20 giovani virgulti, spazzare e tirare a lucido l’accampamento della notte, il tutto a tempo di record non è da tutti. Ma ce l’abbiamo fatta, con buona pace dei vicini, che si sono ritrovati il corridoio traboccante di zaini e sacchi a pelo, sfrattati per le grandi pulizie

L come Lenticchie… quintali, tonnellate di lenticchie: l’unico cibo che si potesse definire tale (forse perché portato già pronto e riscaldato su un fornello anzicchè sul termosifone?). Hanno avuto successo ma senza eccessi : sarà colpa del cotechino  freddo, duro e gommoso che le accompagnava?

M come Mare: promosso a pieni voti come meta per il Capodanno. E’ vero che l’età media della popolazione non scende sotto i sessanta, ma gli unici giovani che abbiamo incontrato si sono baccagliati Sara e Fabrizia, perciò ben vengano gli arzilli (??) vecchietti! Con buona pace della bodyguard Maurizietto (spacciato per Stefano per l’occasione)

N come Nausea: Luca implorava pietà, la giostrina si stava scardinando, veniva da vomitare a vederli da terra, ma l’eroico Mauri resisteva implacabile… Mamme, se attenta alla salute dei vostri piccoli mulinellando ancora giostre in giro per Torino, FERMATELO!!

O come Ottimo: l’unico giudizio possibile per questo Capodanno

 

P come Prodotti Convenienza: offerta del ristorante-residence “da Sganga”: cenone di Capodanno, colazione e pranzo di apertura del 2002 alla modica cifra di  E 2.066, pari a £4000 (bevande escluse, a meno che non si annoveri tra queste la Sanguinella Scaccia-sete by FS Discount) Imperdibile!

Q come Quindici: il nostro tavolo abusivo alla gelateria ATU (non c’è la H, non pensate male): non per fare pubblicità occulta, ma il gelato era ottimo. E poi non c’era neppure la “tassa per il dondolo al 15”. Gelato Atù e pizza della signora Enza: gli unici successi culinari del nostro inizio d’anno

R come Raccolta differenziata: non sia mai che mamma Isa non divida religiosamente ogni tipo di spazzatura.  Anche a costo di girare come avvinazzati con le bottiglie di vino in mano per tutto il paese, perché le campane del vetro a Bordighera sono poco apprezzate. O forse sono le campane che non apprezzano il nostro vetro e risputano in faccia alla mamma la damigiana di spumante con cui ha tentato il canestro?

S come Scogli: meta obbligata per ogni gita al mare. A proposito, ma le onde sui sassi fanno Schhh oppure Trrrrrr?

T come Tetris: un gigantesco incastro umano per la notte. Con un po’ di fantasia e di spirito di stalla stiamo battendo ogni record di riduzione degli ingombri, anche se rispetto allo scorso anno avevamo spazio vitale da vendere: niente meno che un bilocale per soli 20 esili corpicini!

U come Unghia: quella del povero porcello finito in pentola sotto le mentite spoglie di zampone precotto. Sgusciato fuori dall’angusta guaina argentata ha lasciato nelle mani di Ema e Fabry i frutti di una poco accurata pedicure. L’eroismo delle cuoche  non è stato certo celato: se fate silenzio, potreste sentirle ancora urlare di terrore

V come Visioni: anche qui, un ringraziamento a don Claudio: apparizioni fosforescenti alle 4.30 del mattino non sono roba da tutti i giorni… Un momento di grande suggestione!

Z come Zucchero: l’abbiamo dimenticato e ci siamo bevuti un terribile caffè liofilizzato annacquato e amarissimo… Ma è stato carino anche questo: tutto sommato non possiamo che conservare un dolcissimo ricordo di questo Capodanno coi fiocchi: ALLA PROSSIMA!

verso le stelle

 

 

  IL TESTONEverso le stelle

  Signore e signori, ladies and gentleman, la tranquilla vita parrocchiale di inizio millennio è stata irrimediabilmente turbata da un evento le cui ripercussioni percuotibili si stanno abbattendo senza tregua nella capoccia del sottoscritto. Traduzione: ma che mm’è venuto’n mente dde fa’n test? Traslitterazione: vi è piaciuto il primo sensazionale, anzi strafichissimo test indetto dall’Artiglio sulle aspirazioni segrete di migliaia, ma che dico migliaia, decine di giovani della nostra cara parrocchietta? Bene spero di sì, perché come diceva sempre la mi’ nonna “Belandi!!!!” (era genovese, non ho mai capito quello che blaterava).

Ma bando alle ciance, visto che sarete curiosi di sapere i risultati mi sembra giusto dare sfogo alle vostre lucignolesche aspettative.

Incominciamo dal gruppo di risposte cristiane: ebbene sì, ben quattro di noi si sono rivelati essere fedeli nelle proprie convinzioni, al punto da voler andare su un’isola deserta con il Papa (ma che ci frega a noi del Papa, noi c’abbiamo Calajò…), con don Pasqualino (vorrei sapere chi ha detto a don Alessio di partecipare) o persino da soli, per una meditazione cristiana, consci del fatto che il Signore è con noi peccatori. Ma… C’è poi il gruppo di risposte che caratterizzano gli eterni bambinoni: Minnie e Paperina (complimenti ai due maschioni che l’hanno scritto). Per giungere quindi alle risposte che denotano un livello culturale medio basso (chi dovesse riconoscersi non ne abbia a male), ossia quelle situazioni interdisciplinarie che vorrebbero finire su un’isola con Manuela Arcuri, con Michelle Pfeiffer, con Manuela e basta (Diego, ma non hai ancora imparato che il nome della tua fidanzata inizia con la E ?), “con Martina Colombari va benissimo” (si vede che gliene avevano proposte altre), con Roul Bova, con Pamela Anderson, con Oliseh (chi l’ha scritto è quanto meno un nostalgico), con Pino e Carmelo, con Nino (D’Angelo ?), con un modello qualunque o con Marylin Monroe. Complimenti anche alle due gentili figliuole che hanno ben pensato di accettare la presenza di ”almeno un paio di ragazzi teneri prestanti ed affascinanti” o più semplicemente di “uomini simpatici e disponibili” (questa non ha scritto il numero…ah, queste ragazze moderne). Non ho invece nessuna intenzione di commentare la selva di risposte ovvie, quali il subdolo “il mio amore” o il senza speranza “mia moglie”, o gli appelli dei classici disperati fans di Mike Bongiorno, Bruno Vespa, gli Artiglios (pubblicità occulta…), il bifolco (ma chi cappero sarebbe?), Buber(t) o “l’elfo biondo della Compagnia dell’anello”. Una menzione meritano invece tutte quelle risposte che indicano come il favorito per un romantico naufragio su di un’isola deserta uno di  noi; prima però una constatazione: tutti i nomi sono maschili, perciò le conclusioni sono due: primo che le ragazze di questa parrocchia adorano i loro bei maschietti (oppure siamo una banda di gay), secondo che questi bei maschietti schifano le belle fanciulle parrocchiali o per lo meno hanno gli occhi foderati di pelle di prosciutto. Ma ecco le risposte: ben due nomination per Marco Mazzaglia detto Mazza, una per Groppi (non è specificato quale), una per Fede Brianza, una per “Matteo ovviamente” e ben due per “Te”. Chiunque sappia chi è Te lo renda noto al più presto. Un abbraccio va anche ai due che vorrebbero portarsi il nonno e la nonna ( i gusti sono gusti…) e al nostro caro lettore alcoolizzato che propenderebbe per il suo quartino di vino. Ma ora è giunto il momento delle tre risposte più belle. Al terzo posto va “con tutti ma non con Emiglio”, scritto proprio così con una calligrafia illeggibile: Emilio non ti preoccupare, se chi l’ha scritto è bello quanto la sua scrittura…. Al secondo posto, dopo una difficile elaborazione, va “con il/la mio/a ragazzo/a” perché va bene essere indecisi, va bene essere gay, va bene avere le idee confuse,…ma così è davvero sensazionale. Infine la palma del vincitore va a un biglietto particolare, con scritto “Aless” cancellato e poi lì vicino “Gabriele”: mi dispiace per colui o colei che lo ha redatto, ma penso che debba sapere che io e mia sorella non siamo intercambiabili…(ma ti sei scippato il cervello????).

                                                                                             Ciao amici, ed alla prossima!!!!

                                                                                                          Jebezhael

  verso le stelle

 

Una musica può fare… MusicAssiemeverso le stelle

 

Una musica può fare sì che un sacco di persone si trovino in un teatro di sabato sera.

Una musica può fare che una trentina di squinternati decidano di esibirsi davanti ad un pubblico e… capire tu non puoi, tu chiamale se vuoi…. Emozioni.

Una musica può fare che il nuovo viceparroco si faccia pregare un poco ma che poi decida di esibirsi con una canzone che spiegava le emozioni suscitategli dal nuovo incarico (e ci tocca migliorare il coro altrimenti gli cresce la panza!).

Una musica può fare sì che il gruppo di Joey ci faccia ripensare ai bei momenti in cui si esibivano i gruppi nelle MusicAssieme degli anni passati.

Una musica può fare che il gruppo che ognuno definisce a modo proprio (coro della montagna, coretto: a proposito scusateci) ci faccia sentire la versione originale di “Signore Cerchi i Figli Tuoi” e che ci faccia respirare un’aria di Gospel.

Una musica può fare che il batterista non ci possa essere per la serata e che Federico lo debba sostituire imparandosi 20 canzoni in due giorni (ah, grazie ancora!).

Una musica può fare che Luca porti per la prima volta (penso!) un violino a MusicAssieme (come strumenti “d’eccezione” c’erano ad esempio stati i Sax tre anni fa, vi ricordate? Ma mai un violino)

Una musica può fare che a MusicAssieme si respiri aria internazionale grazie alla partecipazione dei Take That (rimasti in tre per l’occasione) ed alla presenza tra le canzoni in gara di canti popolari irlandesi (e che gran voce avevano le due cantanti!).

Una musica può fare che dopo due anni consecutivi Stefano sia riuscito ad evitare il discorso della tastiera trasposta che ogni volta lasciava interdetto il pubblico; quest’anno il nostro eroe si è limitato a  rilasciarci delucidazioni sul correttore automatico di Word.

Una musica può fare che qualcuno si porti sul palco il 45 giri di Little Tony per esibirlo (non ho fatto caso il titolo dei due lati): della serie la prossima volta avvertitemi che vi porto i contenitori di mia madre con gli lp di Santagata, Maurizio, Adamo o chi per loro.

Una musica può fare che, cavolo, per una volta che uno fa fare il presidente della giuria a Emilio, il giorno dopo la “Goba” vince uno degli scudetti più inaspettati della sua storia.

Una musica può fare che 20 persone facciano sì che dalla serata venga fuori un premio esibizione ed un premio simpatia; per la cronaca il primo l’hanno vinto Sara e la sua gran voce, il secondo i  Take That (Stefano, Diego e Gabriele).

Una musica può fare che Joey, Marta, Antonio e tutti quelli che hanno pensato alla presentazione abbiano fatto un gran lavoro che ha permesso alla serata di essere gradibile e divertente (tanto per citare un episodio: l’ingresso dei musicisti in accappatoio con la musica di Rocky).

Una musica può fare che qualcuno si inventi polemiche sull’ordine di arrivo, tanto le poemiche fanno figo e non impegnano.

 

Una musica può fare che se non si fosse capito… W Musicassieme!

 

M.Bo verso le stelle

 

 

RITIRO=???? verso le stelle Di Alessia Sartorio

Mi sto guardando intorno in cerca di un aiuto. Non ho mai scritto un articolo e per di più è pure per un giornale di fama mondiale come l’Artiglio… non posso proprio fare brutta figura! Eppure…AAAAAAH!!!! Panico! Forse basta incominciare a raccontare e poi il resto verrà da sé. Sì, ma da dove iniziare? Dopotutto sembra ieri il pomeriggio in cui siamo partiti per la “Due giorni di Quaresima”, noi ragazzi delle superiori della Crocetta e dintorni. Faceva un caldo pazzesco, sembrava di essere in estate anziché in primavera. Al mio arrivo la prima persona in cui mi sono imbattuta è stata Don Ettore…un uomo grande e grosso  con due occhialoni sul naso e la faccia da buongustaio ( ad essere sincera non so bene cosa voglia dire quest’ultima frase che ho scritto, potete intenderla come volete. A proposito, cosa vi fa venire in mente il nome Ettore? L’eroe dell’Iliade oppure un mungitore di mucche? Questo è stato uno dei quesiti filosofici senza risposta che ci siamo posti durante il ritiro). Ma andiamo avanti…Finalmente è arrivato il momento di partire! Mentre il pullman si stava allontanando da Torino e ci faceva ammirare gli splendidi paesaggi delle distese di campi lungo l’autostrada mi è sorta una domanda: e Dugo dov’è? “Ecco non è venuto! E bravo taglione!” avevo pensato. Ma con mia grande sorpresa si trovava già sul luogo dell’arrivo e ci aspettava impaziente di iniziare le varie attività del ritiro. Infatti dopo una sostanziosa merenda con una tazza di tè troppo calda, anzi bollente direi, per i miei gusti, abbiamo cominciato i momenti di riflessione guidati da Don Andrea e Don Ettore. Povero Don Andrea con quel proiettore di diapositive non ci andavi proprio d’accordo, vero? La visione di quelle foto è stata a mio parere davvero essenziale, tanto che alla fine praticamente tutti si erano addormentati tranne mio fratello, che per paura di essere scambiato una seconda volta per un animato cercava di stare il più attento    possibile.    Dopotutto però è stato interessante cercare di approfondire alcune delle personalità più affascinanti del Vangelo, come il buon ladrone, San Pietro o La Maddalena. E così dopo i vespri abbiamo cenato al ritmo di “C’è un buco nel muro Arturo Arturo…” coinvolgendo

anche le altre parrocchie; e alla fine della giornata come non ricordare la splendida serata in cui siamo venuti a conoscenza delle doti muscolari nascoste di don Ugo, della straordinaria                    simpatia della suora che era con noi, e infine della bravura di Maria Rita nell’imboccare Matteo ad occhi bendati… vi posso dire solo che alla fine Matteo aveva della cioccolata anche nei capelli!

Seconda giornata(tutto ciò che è stato detto durante la notte è coperto dal segreto professionale).Questo è stato il momento più serio di tutta la “due giorni”, ma anche secondo me il più bello per scoprire come siamo fatti veramente dentro. Dopo le lodi mattutine e dopo una colazione abbondante, abbiamo cominciato il deserto(per chi non lo sapesse una sorta di riflessione personale). Abbiamo provato tutti quanti, per conto nostro a immedesimarci nei personaggi del Vangelo analizzati il giorno precedente, cercando magari anche di immaginare un incontro vero e proprio tra noi e Gesù. Tutto questo per circa un oretta, poi ci siamo confrontati in gruppo su ciò che eravamo riusciti a capire di noi stessi. Naturalmente non poteva non mancare la Messa celebrata da Don Ettore che forse credeva ci fossero un centinaio di ragazzi in più al ritiro, dato che aveva preparato una quantità abnorme di ostie che ha finito anche grazie al nostro aiuto (non che ne avesse bisogno…). Dopo mangiato, su decisione quasi unanime abbiamo deciso di giocare a uno dei giochi secondo me più divertenti, e cioè a “palle di neve”!!!!! Anche quelli che non ne avevano nessuna voglia sono stati coinvolti, e solo pochi sono riusciti a nascondersi su una collinetta dietro alla casa e a scamparla. Dopo questo gioco abbastanza  violento (se trovo quello che mi ha colpita in faccia…) abbiamo avuto modo di calmarci con un momento di dibattito che però è durato decisamente poco perché si accendesse una vera e propria discussione. Siamo tornati così a Torino stanchi ma pieni di euforia ripensando ai due splendidi giorni trascorsi.

Che strano! Avevo tanta paura di non essere all’altezza per questo articolo e invece sembra quasi si sia scritto da solo! Mi sono divertita molto a rivivere questa esperienza e spero di non avervi delusa!

                                         CIAO!!!!!!!!!!! E ALLA PROSSIMA

verso le stelle

 

IL TESTONE 2

verso le stelle

A grande richiesta

 

Carissimi amici, ma soprattutto amiche, il cataclisma degenerante si è purtroppo ripetuto. Proprio così, è successo di nuovo, il grande patriarcato dell’Artiglio ha deciso di sottoporre i vostri striminziti cervellini ad un lavoro supplementare, non richiesto, non voluto forse, magari nemmeno compreso nel testo dell’articolo 18, ma pur sempre di vitale importanza per capire le tendenze dei giovani di questa parrocchia sempre più obesa e intonata. Insomma, il Grande Fratello ha deciso che era ora di svelare un arcano tra i più arditi e insolubili: qual è l’oggetto più caro che possediamo, che non saremmo disposti a cedere in cambio di nessuna cosa al mondo ? Ebbene cari lettori, è bastata una semplice ed innocua domanda per farvi sbizzarrire in risposte che dire assurde sarebbe un complimento, eccentriche un elogio, “da panico” la pura verità.

Ma andiamo con ordine. Come al solito ho deciso di dividere le risposte in base ai “tipi” per facilitare la comprensione ai bambini sotto i 3 anni ed agli anziani sopra i 92, che sono risultati essere i più assidui lettori di questa quanto mai sporadica rubrica. Cominciamo con il dire che per qualcuno di noi il mondo materiale ha un’importanza di tutto rispetto: chi non si separerebbe mai dal proprio cellulare, ad esempio, o chi non potrebbe vivere senza i suoi “due splendidi pelouches”. Ma c’è persino chi pensa che l’oggetto a lui più caro sia un software, chi un pc, chi uno stereo personale (si vede che lo avrà costruito lui) con tutti i cd al seguito (ogni riferimento Maurizio è puramente casuale). L’immancabile giocatore anonimo di turno ha poi creduto bene che una scacchiera sia di gran lunga preferibile a qualsiasi altro aggeggio, ma non dimentichiamoci di citare chi non trova nulla di meglio di una bambola ( come vedete il test è stato esplicitamente rivolto anche a coloro che avevano non più di due anni, o per lo meno un cervello di quel tipo) o, e qui comincia il delirio, la propria raccolta di figurine Panini di Barbie ( primo problema: la Panini ha fatto una raccolta di figurine di Barbie? Se qualcuno ha le prove di questo abominio giuro che darò fuoco a tutti gli album delle figurine dei calciatori che conservo gelosamente nel mio scrigno segreto…).Come sempre tuttavia c’è stato anche chi, per fortuna o per sfortuna, ha preso sul serio la domanda: così si scopre che per uno di noi è importantissima la foto del Campo Giovanissimi al Pian della Mussa (uno dei più belli, a detta dei pochi sopravvissuti…), per un altro, cito testualmente, “il cuore – lo indosso” (questo si era fumato qualcosa), ma la palma del più complicato va a “(cattolicamente) Il Vangelo (ed è vero) (materialmente) l’informatica” (la prossima volta, Mazza, una frase con meno parentesi ed un concetto più  chiaro e meno arzigogolato, che ne dici? Secondo me il Buber ti ha fatto male). Secondo altri invece non c’è cosa più importante di un frigorifero (ma Pat non era in America?), di un braccialetto, o di una fotografia, o di una foto (sono costretto a scrivere esattamente ciò che è riportato sulle schede), o anche chi pensa che il proprio orologio sia impareggiabile. Eppure, come già dicevo in precedenza, grazie a questo test da oggi sapremo alcune cose su chi ci circonda che neppure ci saremmo sognati nel peggiore dei nostri incubi: ad esempio è decisamente inquietante saper che viviamo a contatto con chi possiede “una collezione di tartarughe”( si tratta della peggior specie di psicopatici), o peggio ancora che esiste qualcuno così sciroccato da conservare una raccolta dei propri spazzolini da denti usati (guarda che non funziona come il topolino con i denti da latte dei bambini, se li lasci lì invece del soldino ti ritroverai ben presto ad avere una colonia batterica peggiore di quella di un laboratorio). Se tuttavia è brutto scoprire di avere degli amici psicolabili, è ancora peggio scoprire che ce ne sono di incontinenti: ben due voti vanno infatti al “water”, il vero mattatore di questo concorso; due consigli: primo, per Giuseppe, penso sia meglio rendere più efficienti i bagni parrocchiali, magari dotandoli di ventole per disperdere i cattivi odori (e se questi due soffrissero anche di diarrea cronica?); secondo, per i due amici, avete provato Magnesia San Pellegrino. A questo punto i più ingenui penseranno che nessuno potrebbe aver scritto una cosa più assurda di queste: invece la mente umana, ahimè, è capace di essere davvero terribile, come nel caso di chi ha risposto “ È’ ovviamente l’anello del Signore degli Anelli Stupidi! Questo vi costerà la distruzione del mondo. Ah Ah Ah”. Mi sembra ovvio che o si trattava di Sauron in persona, e allora tra poco saremo davvero ridotti in briciole, o di un megalomane (e non so bene quale caso sarebbe da preferire…). Non merita commento invece chi giudica come miglior oggetto disponibile il doposcuola (che non è un oggetto peraltro), e penso che nessuno troverà da ridire se ho avvertito l’FBI della presenza in parrocchia di un maniaco ( una risposta è stata “la mia scatola di condom”…).

Continuando nell’esplorazione della mente umana degenerata è ora giunto il momento di esporre una polemica che, sono certo, i nostri lettori almeno in parte condivideranno: al di là del fatto che la pubblicità occulta è illegale, e che i brogli elettorali sono una realtà consolidata in qualsiasi democrazia degna di questo nome, trovo che sia a dir poco strano che ben quattro preferenze vadano all’Artiglio, una addirittura al “primo numero dell’Artiglio” (dunque, passi per Sganga, Matteo e Luca, ma chi è il quarto venduto?). In questo piattume ecco che emerge come una stella il solo votante che inverte la tendenza, si schiera contro l’ideologia dominante e scrive “il Gomitolo”: contando che Rassu non c’era ed Eleonora neppure, o è di nuovo Sganga impietosito per gli avversari, o  qualcuno che non aveva capito chi organizzava il sondaggio.

Ma ora basta con le polemiche, eccoci giunti ai primi cinque posti in ordine di assurdità. Al quinto posto si classifica “nessuno”: hai le idee chiare, certo, e se tutti avessero risposto come te ora non sarei qui a scrivere queste stupidaggini (ti sarebbe piaciuto, eh?). Al quarto posto invece va un biglietto che quando l’ho letto per poco non svenivo: “Gabriele”. Intanto rendo noto che non sono un oggetto (la scorsa volta ero invece intercambiabile con mia sorella), e seconda cosa sappiate che sono libero, libero, libero, non ho padroni, e la mia voce libera anch’essa continuerà a smascherare le ingiustizie di questo mondo (però, che retorica, eh?!). Al terzo posto va “Collier-Non proprio”; due possibili interpretazioni: o il collier non è proprio quello che voleva scrivere, o il collier non è suo…a voi la scelta. Al secondo posto un piccolo capolavoro di grammatica: “per mè l’Artiglio e belli (a capo) – ssimo”: se ti presenti al doposcuola con questo biglietto Emilio sarà felice di accoglierti caro amico, anche se penso che il tuo caso sia ormai irrecuperabile ( tra l’altro quella era per caso una risposta alla domanda?). Ma infine eccoci al primo posto, una vera chicca: alla domanda quale sia l’oggetto più caro uno di noi è riuscito a rispondere “sì. E l’oggetto più caro è il gruppo”, dal che si deduce che prima ha risposto ad una domanda che solo lui ha visto, e poi, forse consigliato dall’amico del doposcuola, ha voluto aggiungere che il gruppo è per lui un oggetto, e per di più di sua proprietà. Se è così, speriamo solo che non ci sia nessun conflitto di interessi…

                                                                        Jebezael

verso le stelle

TG

Gita di oratorioverso le stelle

Sabato 11 maggio, h 14:30 un manipolo di genitori, ragazzi e bambini 
affollano l’ingresso del cortile della parrocchia,- “Sarà uscita 
un’edizione straordinaria dell’Artiglio?”- si chiedono i più, “No, si 
tratta soltanto della gita dell’Oratorio”- rispondono i meno. E così si 
parte, due bei pullman con un carico di pesti inferocite si avviano 
alla volta di Casalpina. A bordo tra un conato di vomito e l’altro, 
dovuti alle curve, gli animatori trovano il tempo per esprimere la loro 
arte recitativa, in attesa di “Pinocchio”, interpretando magistralmente 
una scenetta aliena che farà da cornice a tutta la gita. Arrivati a 
Mompellato, non poteva mancare l’abituale scarpinata fino a Casalpina, 
poi la sistemazione nelle camere e la merenda, durante la quale 
spariscono misteriosamente un numero imprecisato di tavolette di 
cioccolato, chissà…Si cominciano le attività del pomeriggio, da 
segnalare uno splendido bans e una caduta all’indietro da dieci metri, 
con doppio avvitamento, del “povero” Alberto tra le urla dei più 
emotivi e l’apparente calma dei più freddi, per fortuna niente di 
grave!! Dopo i giochi, ecco la cena, qualcuna non mangia il pollo 
perché è un essere vivente (valle a spiegare che anche le carote lesse 
lo sono!), mentre altri giocano coi doppi sensi, comunque alla fine 
tutti, o quasi, con la pancia piena sono pronti per il giocone 
notturno. Le cinque squadre ricercano il “Murildo”, ma vengono 
terrorizzate dalla Loca e soprattutto da Andrea, “Plutoniani” per una 
sera; al buio anche i più spavaldi perdono la voglia di scherzare, alla 
fine comunque vinceranno i più furbi. Dopo uno riuscitissimo tentativo 
de “Il leone si è addormentato” e la preghiera iniziano le procedure di 
avvicinamento alla nanna, e si fanno sentire le vocioni di Giancarlo e 
D. Ugo, ma basteranno? Intanto è tempo di riunioni per gli animatori, 
ed ecco ricomparire come per magia le tavolette di cioccolato, poi 
qualcuno resta a giocare, gli altri vanno a dormire e la notte sarà 
quieta quasi per tutti. 

Già, non per il povero Emilio che la sorte ha 
destinato alla cameretta più impestata, dove tra chi chiacchiera, chi fa 
finta di tossire e chi non riesce a dormire, Morfeo fa capolino molto 
in là nel cuore della notte, o forse sarebbe meglio dire che non ci 
entra proprio. A ciascuno poi la sua sveglia: a Ema tocca un fascio di 
luce di una pila da 300W puntatale negli occhi da un discretissimo 
D.Ugo, a tutti gli altri un Luca in versione Dj che mette  una gran 
voglia di incominciare la giornata. Come  è buona regola in ogni gita, 
campo o ritiro  che si rispetti quasi nessuno si è accostato all’acqua, 
nonostante il disperato appello di qualche igienista di lavarsi almeno 
i piedi, poi  fatti i bagagli,  ecco la colazione e la preghiera. Via 
via ecco arrivare tutti i genitori che, coinvolti nei  giochi più 
disparati, hanno dimostrato come sempre grande impegno e 
partecipazione, esibendosi anche nell’ immancabile bans. Intorno alle 
11:30 iniziano i preparativi per la Messa e a mezzogiorno tutto è 
pronto nel prato, quando ci si accorge che non c’è più il libro con le 
letture ( che fine avrà fatto?), ma si riesce ad ovviare abbastanza in 
fretta; solamente che la pioggia decide di fare la sua breve, ma 
intensa apparizione, costringendo genitori e animatori a rispostare 
tutto a tempo di record nella cappellina. Il momento del pranzo è 
leggermente caotico, ma ce la si cava con un po’ di attesa e con un 
esaurimento nervoso del gestore Ivano, poi dopo avere degnamente 
festeggiato i compleanni di Giovanni e Contardo tutti pronti per il 
gioco dei cento numeri. Nonostante l’assurdità di alcune domande e le 
inevitabili recriminazioni sulle presunte ingiustizie in gara, il 
pomeriggio scorre via divertente ed è presto ora di rientrare verso 
casa.  Insomma è stata una grande gita, come sempre!!! 

 Matteo

verso le stelle

 

TUTTO MA PROPRIO TUTTO SUI PREPARATIVI PER PINOCCHIO

Sempre a vostra disposizione
                                                       ALESSIA E MARTA 

verso le stelle

1 GIUGNO 2002: grande debutto dei gruppi delle superiori nello 
spettacolo di Pinocchio(ma non pensate che sia uno spettacolo solo per 
bambini). Animatori ed animati si stanno ormai preparando 
affannosamente all’evento: c’è chi fa le prove di recitazione, con 
l’ansia di salire sul palco e dimenticarsi le battute; chi prepara la 
scenografia usando sia materiali riciclati da altri spettacoli sia 
oggetti fabbricati dalle nostre abili mani. E infine c’è chi si dedica 
al sottofondo musicale, gli autori della canzone finale sono Stefania, 
Gabriele, Uele( non si accettano critiche: sono i nostri animatori!!!) 
e inoltre non dimentichiamoci di Luca e Joey, che aiuteranno anche con 
qualche difficoltà (è complicato starci dietro!) noi cantanti provetti, 
con il suono SOAVE della loro chitarra. 
Vi chiederete sicuramente come sia nato questo spettacolo! E dunque 
adesso risponderemo al vostro quesito. Ebbene un grazie speciale va ai 
nostri animatori che hanno avuto la brillante idea non solo di farci 
recitare come ogni anno, ma addirittura di farci comporre i copioni e 
ideare una scena inedita per gruppo. Infatti, dovete sapere che, per 
farci lavorare senza distrazioni siamo stati segregati in tre gruppi 
diversi, ognuno dei quali si occupa di due personaggi particolari della 
storia. E’ quindi degli animatori il merito di questa ingegnosa 
trovata, ma nostro quello della riuscita dello spettacolo. In ogni 
gruppo c’è stato qualche imprevisto per esempio si è temuto che Joey 
non potesse né recitare né suonare(infatti pensate che ha ben due parti 
da imparare a memoria), oppure causa scuola(non ci lascia in pace 
neanche a giugno!!)alcuni non hanno potuto dedicarsi completamente alla 
rappresentazione.
Ma ce la faranno i nostri validi eroi a portare a termine la loro 
missione? C’è solo un modo per scoprirlo, seguite la prossima puntata…
no stiamo scherzando, basta venire allo spettacolo del 1 giugno ore 
21.00. Mi raccomando non mancate, altrimenti sarete perseguitati dal 
dubbio del nostro successo!!!!

verso le stelle

L’ISOLA DI NEDE

verso le stelle

 

Angeli, diavoli e Pippo Baudo per i gruppi A.C.R.
Storia semplice: il destino del mondo nelle mani di un angelo prima che 
il Pippo nazionale ( Baudo, intendiamo, non il povero Inzaghi) decida 
il destino dell’umanità. Fanta televisione recente? Si parla nuovo 
festival di Sanremo con strascichi e polemiche vecchie e nuove, il 
tutto condito dall’impareggiabile falcata di una “Pippità”? Niente di 
tutto questo, ma piuttosto “l’overture” del nuovo spettacolo messo in 
scena quest’anno dal gruppo ACR (2° e 3°media) realizzato in poco più 
di un mesetto di preparazione. Il numerossimo pubblico presente in 
sala, costituito soprattutto da amici e parenti dei ragazzi stessi, ha 
così potuto assistere all’incontro-scontro tra Angelo e il diavoletto 
Ben Bel, incaricati dai rispettivi superiori dell’arduo compito di 
convincere 4 naufraghi (John, il capitano della nave, la cantante 
Maria, lo scienziato e la sua assistente Nora) finiti nella misteriosa 
isola di Nede, a seguire le vie dell’amore e del rispetto per il 
prossimo o, all’opposto, ad andare dietro ai loro vizi e alle loro 
debolezze. La cantante Maria, aspirante diva, si è quindi trovata a 
fare i conti da una parte con la prospettiva di una carriera ricca di 
successi a Broadway e dall’altra con la responsabilità di fare nascere 
e crescere un bambino avuto dalla reazione con il capitano; il quale è 
stato tentato dall’astuto Ben  Bel verso la possibilità di essere il 
comandante di un magnifico veliero, con l’obbligo però di abbandonare 
Maria ed il nascituro. Lo scienziato, invece, era  proteso totalmente 
nei suoi studi di manipolazione genetica tendenti a creare una razza 
umana unica, forte, bella e immune da difetti, dimenticando che “gli 
uomini sono come strumenti musicali… c’è chi ha il suono dolce, chi 
forte, chi alto, chi basso…presi singolarmente ce ne sarà qualcuno che 
piace di più, qualcuno di meno, e qualche altro magari per niente ma… 
quando suonano tutti insieme ci si accorge che l’orchestra non ptrebbe 
fare a meno di nessuno di questi.” Finale a lieto fine tra battute 
esilaranti, atmosfere da sogno, coreografie pirotecniche, musiche 
impareggiabili e… un vero “coup de theatre” mai visto: il  diavolo Ben 
Bel che si redime, tornando ad assumere il suo vero nome: Benedetto! Un 
vero smacco per il povero Lucifero,  che non solo deve assistere ad un 
fallimento su tutta la linea, ma ha anche assoldato per il vano 
tentativo, un diavolo… con un nome del genere!!
Ci piace ricordare una 
battuta, sicuramente non la più significativa, ma che ha dato l’idea 
del clima  di allegria instauratosi nella preparazione dello 
spettacolo: angelo: “ …e poi…ho un sogno: vorrei che l’Italia vincesse 
i mondiali! ( grnde Paolo: quando l’hai pronunciata in quel modo è 
venuto giù il teatro, pardon, il salone polivalente!!) Cosa c’entra? 
Alzi la mano chi non l’ha capita…peggio per voi, significa che non 
siete venuti allo spettacolo! 
Abbiamo finito…sì, anzi…no!… grazie a Don Ugo che ci ha fatto sentire 
il suo apporto ed il suo sostegno. Grazie a tutti  gli amici degli 
altri gruppi (animatori ed animati), per esserci venuti a vedere e per 
avere deciso di passare un sabato sera in nostra compagnia piuttosto 
che  a sbevazzare da qualche altra parte! Promettiamo di ricambiare 
per “Pinocchio” ve lo giuro sul canguro! Grazie a Maurizio che il 
18/05, giorno dello spettacolo compiva 20 anni : grazie Mauri perché da 
quando sei andato a Sarabanda nessuno ascolta così tanto Mino  Reitano 
(mi manchi, mi manchi…). Insieme a te grazie anche a Stefano, per avere 
saputo musicare così bene l nostro spettacolo. Grazie ad Isabella ed 
alla sua coreografia perché grazie a lei la Maria De Filippi e Saranno 
Famosi ci fa un baffo! Grazie a Cotta, perché è riuscita quasi da sola 
a fare stare in piedi uno spettacolo che neanche a Cinecittà hanno 
saputo realizzare (palme più alte degli animati, ma vi rendete conto?). 
E ancora grazie a Messere Emenuele Calajò e al fido scudiero 
Gabritorio, per averci sì illuminato d’immenso, ma soprattutto per 
averci crato quell’effetto giallo-gelosia che tanto ci aggrada. Grazie 
al genio dei registi Stefano e Sganga, perché con la loro creatività 
strampalata e pazzoide hanno reso uno spettacolo bello ( grazie a Isa 
per il copione ) anche divertente. 
Ma soprattutto grazie infinitivamente a tutti voi, animati di 2° e 3° 
medi… grazie a chi è sempre venuto, grazie a chi ci ha dato pacco una 
settimana prima di andare in scena, grazie a chi si è accontentato di 
recitare una parte più piccola, o a fare qualcosa in cui si è esposti 
meno, perché..siamo un grande puzzle dove tutti i pezzi devono andare a 
posto per coprire tutti i buchi.
Grazie alle ballerine, ai cantanti, agli scenografi, agli attori… 
grazie anche a chi considera il gruppo come un “orecchino”… “lo metto 
quando voglio…” Grazie a tutti voi perché eistete e date a noi 
educatori una grande possibilità di crescere, insieme a voi…
… veramente grazie di cuore, vi vogliamo bene!
Buone vacanze (e, per quelli di terza, in bocca al lupo per l’esame!)
                                                                                                                            
 Diego

verso le stelle

 

Chi l'avrebbe…

verso le stelle

Chi l'avrebbe mai detto che il DopoScuola se ne andava in gita al Moncenisio;

chi l'avrebbe mai detto che ci sarebbe stato tutto il giorno con noi don Ugo;

chi l'avrebbe mai detto che la pioggia sarebbe stato clemente;

chi l'avrebbe  mai detto che il vento non sarebbe stato clemente;

chi l'avrebbe mai detto che Debora sarebbe venuta, e così pure le gemelline;

chi l'avrebbe mai detto che un servizio di serie B avrebbe combinato una cosa da serie A;

chi l'avrebbe mai detto che la seconda fila alla Messa delle dieci sarebbe stata tutta per noi;

chi l'avrebbe mai detto che la parrocchia di Orbassano ha un gran bel pulmino;

chi l'avrebbe mai detto che il pulmino ce lo avrebbero imprestato;

…insomma…

queste erano le premesse per una domenica fuori dal comune, e tutto sommato abbiamo peccato un po' di fiducia, perché, sebbene fossimo decisi in questa impresa, non eravamo così convinti di come effettivamente sarebbe andata a finire… orbene, lo dico con orgoglio e riconoscenza a chi in questo progetto ha creduto fino in fondo, di meglio certo non si poteva sperare, per quanto con rammarico mancassero due ragazzi e qualche educatore ed educatrice.

«…cantiamo tutti in coro

 DON UGO CHE BONTÀ,

 DON UGO CHE BONTÀ,

DON UGO CHE BONTÀ!!»*

 

 

* la musica è quella famosa della pubblicità  di Wafer famosi

Dopo il pranzo al sacco in riva al lago, questi ed altri canti hanno accompagnato il giocone musicale, che ci ha aiutato a sentirci più uniti, più amici: questo è stato infatti uno dei temi di fondo della gita, amalgamare un gruppo che altrimenti si ritrova sempre coi compiti di mezzo, che lasciano poco tempo al resto. Una passeggiata sulle rive del lago, tanto a secco da permetterci di vedere la vecchia diga del 1920, che è stata sommersa dal nuovo argine artificiale degli anni '60, una preghiera nella cappella piramidale per ringraziare il Signore per tutto il creato, la ricerca di reperti dell'ultima guerra e le scivolate su un canale di neve ghiacciata (molto apprezzata dai ragazzi) sono state le altre attività durante la nostra permanenza al Moncenisio. Sulla strada del ritorno, a Susa, un buon gelato e quattro tiri a pallone hanno concluso la festa.

Domandone finale: che cosa ci rimane di tutto questo? La convinzione che il Signore ci accompagna sempre, dieci fotografie, un'amicizia più intensa, l'influenza che per alcuni giorni ha colpito due ragazze (il sesso debole non si smentisce mai!), il desiderio di ripetere questa esperienza in futuro.

Emoglio verso le stelle